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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

La mia insicurezza...

Un giorno mi ucciderà. Chi pensa che io sia sicura di me non mi conosce affatto. Dietro una corazza che fa più ridere che paura, ci sono io. Soffiare per credere...come un po' di polvere sul comò, la soffi via e mi trovi li, da quando sono bambina, con mille paranoie, meticolosi esami di coscienza, quella necessità di essere sempre giusta,  approvata, mai sgridata. Il problema è che ancora adesso, dopo essere diventata grande, una donna direi...mi faccio prendere dalle stesse, identiche, paranoie. A nulla sono servite le lezioni che la vita, di ognuno di noi, ti impartisce. Quindi ora, se soffiate via la polvere, potete vedermi mentre mi arrovello la mente cercando di uscire dalla paranoia del momento, invano. Perchè sarebbe da persona normale avere già risolto e archiviato la stupidaggine dentro la quale mi sto perdendo...perchè le parole se le porta il vento, quelle degli scemi poi...e invece no, invece a me rimangono tutte in testa, tutte. Sono stanca di questo mio modo

E continuo sulla stessa via...

...sempre ubriaco di malinconia... Ci sono sbronze che non si smaltiscono, ci sono attimi che ti feriscono in maniera irreparabile, lasciando un taglio sul cuore. Sono vulnerabile, la malinconia ti espone a troppi inconvenienti, ti rende indifeso, ti va a colpire proprio li dove, nonostante te lo aspettassi, ti ritrovi sempre più impreparato. Allora nella migliore delle ipotesi te la puoi cavare con un groppo in gola da buttare giù con più di una difficoltà; nel peggiore dei casi invece non ricacci dentro nulla e devi mostrare ciò che di più intimo ti porti dentro: insicurezza, paure, dolore, amore, senso di inadeguatezza... Non c'è scampo con la malinconia, è un tornado, dopo il suo passaggio, straziante, rimane quel che lascia, spesso frantumato, logorato e tu resti li a guardare sfinito dentro, con la consapevolezza che ricostruire non riporterà, mai, le cose com'erano prima. Ecco, in questo momento sto guardando quanto c'è da ricostruire e non ho neppure più il m