Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2009

I was not born to live but to feel

Il verso di una poesia di una poetessa contemporanea, di Bari, mi apre un piccolo mondo dentro: mentre rientro da 3 giorni passati tra i sapori e le facce di casa penso ancora una volta a quel verso; mentre vado da sola in macchina e mi fermo sotto la pioggia per fotografare il mare penso ancora una volta a quel verso; mentre vado a trovare mia nonna che mi chiama "Anita" ed io piango penso ancora una volta a quel verso; mentre accarezzo Runa e le parlo, convinta che lei possa realmente sentirmi penso ancora una volta a quel verso; mentre parlo con te al telefono e riesco a consegnarti la mia anima penso ancora una volta a quel verso...just to feel!!!

onda su onda

...come un'onda che delicatamente accarezza il suo scoglio e piano piano, quasi con amore, riesce a levigarlo e ad entrare in ogni sua insenatura... ho pensato questo seduta su uno scoglio, il 25 dicembre, sotto un sole caldo. Ed un secondo dopo ti ho baciato il mare.

can you meet me half way?

Quasi mai so come si fa, come si affronta la neve, il natale ed un distacco... Non lo so mai eppure nevicherà ancora, natale è ogni 25 dicembre e i distacchi esistono...ma io non lo so proprio come si fa...si può restare bambini per una piccolissima parte?Ci si può scoprire fragili ad ogni minimo pensiero, ad ogni respiro?Ci si può sentire così diversi sempre? Io non lo so ma io posso...cioè riesco senza sforzarmi...e quindi poi cadere in quella serie di forme paranoiche per cui la neve soffoca, natale è triste oppure perchè all'asilo piangevo sempre ma proprio sempre quando mia madre mi lasciava lì... possiamo incontrarci a metà strada?

Quel che ho detto...ciò che penso...

x: "allora?come si trova?" m: "bene, direi che mi sto ambientando, certo, ci sono tante cose che ancora devo imparare ma..." m: "una merda, ogni mattina piuttosto che alzarmi dal letto, vorrei mi venisse un cagotto" x: "bè, l'importante è che piaccia, purtroppo deve piacere altrimenti, poi io ho il mio metodo" m: "si certo e a me piace devo dire, mi trovo bene insomma" m: "direi che mi fa cagare e trovo il metodo a dir poco imbecille e obsoleto" x: "bè, nessuno si è ancora lamentato di lei, quindi direi bene" m: "si, sono tutti molto gentili e pazienti" m: "potessi io lamentarmi di loro...voglio dire, sto da schifo qui in mezzo" x: "può prenotare tranquillamente il treno" m: "grazie" m: "ci mancherebbe altro che restassi in questo posto di merda anche il pomeriggio della vigilia di Natale, stronza!" N.B. FATTI E PERSONAGGI DI QUESTA CONVERSAZIONE SONO ASSOLUTAMENT

Frank's way

...mary's way! Yes, there were times, I'm sure you knew, When I bit off more than I could chew, But through it all, when there was doubt, I ate it up and spit it out. I faced it all and I stood tall And did it my way. I've loved, I've laughed and cried, I've had my fill - my share of losing. But now, as tears subside, I find it all so amusing. To think I did all that, And may I say, not in a shy way - Oh no. Oh no, not me. I did it my way. For what is a man? What has he got? If not himself - Then he has naught. To say the things he truly feels And not the words of one who kneels. The record shows I took the blows And did it my way. Yes, it was my way.