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Visualizzazione dei post da giugno, 2012

are you in?

Come un incubo da cui non riesco a svegliarmi...mi riaddormento e davanti agli occhi ho le stesse immagini, ancora non riesco a spiegarmi neppure un istante di quella sera surreale. Come dopo una sbronza colossale quando, ripercorrendo la serie di ciò che si è bevuto, viene spontaneo un conato di vomito ed una scossa arriva dritta al cervello. Come quando guardi il mare d'inverno e l'estate è così lontana. Come il freddo nelle ossa di quando hai la febbre altissima e nessuna coperta potrà mai scaldarti.

trauma

Da quel giorno non sono più riuscita ad aprire la custodia e non credo che riuscirò a farlo finchè finalmente non ti porterò dal liutaio per capire se qualcosa si può fare. Ogni volta che penso a quella crepa provo un dolore fisico che parte dallo stomaco e si dirama lungo la schiena. Sarò "malata", esagerata, infantile, eccessiva ma voglio solo riaverti con me.

"Moltheni"

Quella mattina mi mancava l'aria: le mie insicurezze croniche, la malinconia, un nodo in gola che non scendeva proprio giù. Non volevo mi vedessi, era un momento che dovevo affrontare da sola. Per cui mi sono messa in macchina, direzione Auchan, ed istintivamente ho cercato quel cd, su cui il Varano, ai tempi del liceo, scrisse a pennarello "Moltheni", play. Ho cominciato a piangere cantando a squarciagola perchè ci sono giorni in cui, anche solo per pochi minuti, bisogna tirar fuori il marcio che io personalmente accumulo e accumulo...quel cd è una perla, almeno per me. special thanks Mister Varano.

succede...

Succede che nonostante ci sarebbero tante cose da sistemare e non posso certo dirmi al "sicuro" faccio un bilancio di questi "primi" 32 anni di vita e sono felice del mio percorso, sono grata per le persone che ho incontrato e ancor più grata per quelle che ho la fortuna di avere vicino. Succede che, seppure i momenti difficili non siano mancati, sono contenta di averli affrontati e a mio modo superati e se ne verranno altri li affronterò strada facendo. Succede che ci si possa scoprire felici per quel che si ha.

Testa di merda.

Non mi piace discutere, chi mi conosce lo sa, perchè quando si arriva a certi toni potrei sostenerli ma non li condivido. Solitamente prima di parlare di qualcosa mi informo, leggo, ascolto, ho del vissuto; il tutto forma in me un'opinione, non mi interessa se quell'opinione sia condivisa o meno e da quanti. Ascolto le opinioni diverse dalle mie e, perchè no, se è il caso, rivedo la mia opinione. Fino ai 14 anni credo di essere andata in chiesa tutte le domeniche; sicuramente vivevo assiduamente l'oratorio delle varie parrocchie che mi hanno ospitato, ho incontrato diversi preti: quelli che probabilmente lo hanno fatto per "dovere" e quelli che al contrario lo hanno fatto per vocazione. Ricordo Don Remo e Don Eugenio, fratelli, quasi infastiditi dai loro "doveri" di parroci, passavano la maggior parte del tempo a sgridarci, le loro prediche erano noiose e fatte di nulla. Ricordo più volentieri Don Franco, che ho visto morire davanti ai miei occhi m