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Visualizzazione dei post da 2012

Mostri

"L'unica cosa evidente è che il mostro ha paura..." La notte appena trascorsa mi ha regalato occhi sbarrati e una valanga di pensieri...pensieri che come neve prima soffice poi si sono fatti valanga in una notte che non passava mai. Cosa c'è?Dovrei chiamare l'ospedale ma fingo di dimenticarmene, non è saggio, lo so ma tanto per darmi una scusa non ho con me il numero... Proprio prima di Natale dico io?Non è un periodo già abbastanza difficile?!? "evviva il silenzio che allena la mente" Non lo so se questo silenzio sta allenando la mente, la mia o quella dell'altra persona...di certo il silenzio favorisce i pensieri quelli buoni come quelli cattivi...come sempre per me non c'entra l'orgoglio, mi chiedo se invece dall'altra parte venga in mente, un poco, di metterlo da parte... "silenziosamente costruire" La notte è fatta di silenzi che a volte ti cullano e ti fanno riposare, altre invece ti stancano e ti fanno sentire come

il gioco dell'Oca

Ci giocavate da piccoli? Lotta per scegliere la pedina, la tua, quella del tuo colore preferito che era inevitabilmente quello di tutti gli altri. Mi adattavo quasi sempre, a farmene piacere un altro di colore intendo e così sarebbe sempre stato nella mia vita...metafora? Si iniziava a giocare, le regole erano semplici e tutto dipendeva dai dadi, chi arrivava per primo alla fine vinceva, nel mezzo vari tipi di "trappole" che potevano farti tornare indietro, fermarti per un giro, infine eliminarti senza appello dal gioco, proprio sulla casella appena precedente al traguardo. Io me lo sentivo sempre quando sarebbe accaduto, me lo dicevano le vibrazioni dei dadi fra le mani, la sudorazione delle mani, la fortuna delle giocate precedenti o quella dei miei avversari. Stare fermi un giro era una tortura perchè quasi sempre venivi sorpassato da uno o più partecipanti, tornare indietro non ne parliamo, con tutta la fatica fatta per arrivare fin lì ma finire nel pentolone era fra

Via Monterosa, angolo Alberto Mario...

Per tre anni la mia vita è stata li...ore 8.30, ogni mattina. Il primo giorno ad accogliermi la Sig.ra Ornella, mi spiega in cosa consiste il lavoro, di me c'erano poche cose da sapere, ero poco più che ventenne e senza alcuna esperienza. Decidono di puntare su di me, mi affiancano alle impiegate esperte dell'agenzia, che già dopo pochi giorni sono felici di me, apprendo in fretta e non devono ripetermi 100 volte le cose come "con quelle precedenti"...sono orgogliosa anche se non mi sembra di essere per nulla speciale, solo normale. E piano piano conosco i vari personaggi che popolano l'agenzia: Virginia, Romina, gli agenti M&M, Stefania, Ivan, Giorgio e infine Lui. Lui è la mente, Lui è quello che decide tutto in realtà, quello che fa gli accordi, quello con cui bisogna parlare per ottenere, limare, rivedere...è un uomo brillante, scaltro, intelligente, elegante, si vede che gli piacciono le belle donne e la bella vita in generale, furbo, santo neanche pe

Ma infondo quello che voglio è che tu sia contenta...

Ho sempre pensato che ami quando la prima cosa che conta è quel sorriso. Ho sempre pensato di amare quando fa lo stesso , perchè quello che voglio è che tu sia contenta . Ho sempre pensato che ho amato quando non mi riesce facile parlare di questo, soprattutto adesso, che lei non c'è. Oggi, che un giorno uguale agli altri non è, penso a te più che mai...al tuo sorriso più che mai... E ancora penso che, davvero, tutto quello che vorrei è saperti felice... vederti sorridere...niente di più . Quindi ti amo.

Factory

Corsi e ricorsi storici, prima o poi tutto ritorna, raccogli quello che semini... Quanti anni avevo quando varcavo le porte del mio Factory, quello in via Novara, quello di mio fratello, quello più grande, che fa un lavoro figo (quanti sanno che, per la mia anima da sempre e per sempre disadattata, questo è stato ed è tuttora un problema?)...ad ogni modo varcavo il mio Factory a 15 anni circa, coi miei pantaloni di velluto color cachi, la mia camicia a scacchi giallo/nera e i miei doctor martins blu...e scoprivo i primi sapori di sostanze alcoliche, che mi facevano sentire lungo il corso delle serata più audace e meno disadattata. Ed iniziavo anche e soprattutto ad ascoltare quelle sonorità che tuttora mi appartengono e mi fanno sentire a casa. Il Factory sarebbe poi stata la mia casa, il rifugio di tanti sabato sera, passati a sfogare le mille energie di quell'età saltando rabbiosamente su note punk, rock, crossover, metal, ska..."ho pagato una siga lire mille, le mie pupi

Per un momento sarà pieno inverno...

Secondo giorno di buio a quest'ora, sarà sempre peggio o prima se suona meglio, perlomeno da qui al 13 dicembre, poi una lenta risalita di cui nessuno si renderà conto almeno fino a marzo inoltrato. Insomma, è lunga, lunga e dura e chi pensa che non sarà così si farà travolgere da questo inverno. Io invece sono pronta, negli anni ho affinato le mie tecniche di sopravvivenza, nel tempo ho irrobustito il mio cuore fragile e saldato bene l'anima perchè non voli via come una foglia ingiallita... In questo periodo bisogna essere pronti ai pensieri che arrivano da lontano, come i venti del nord, che portano aria gelida e tagliente, che in un attimo ricoprono tutto di neve bianca e paralizzante. Bisogna stare attenti ai fuochi attorno ai quali si sceglie di radunarsi perchè alcuni invece di scaldarci possono bruciarci. C'è bisogno di essere pronti alle piogge frequenti e stucchevoli, come le malinconie che ci coglieranno all'improvviso, bagnandoci il viso...e poi anche il

Maria

"Poi, a me piacciono tutti i nomi un po' da presepio, tipo Maria...nessuno chiama più una bimba del futuro Maria...invece, io credo sia stupendo avere una bambina che ti ronza tra le gambe e per chiamarla a te devi dire Stella o magari Maria. Tutto diventa di miele." G.Sangiorgi Ero in metropolitana e trattenevo a stento il sorriso pensando al mio nome che tuttora faccio fatica a farmi piacere, che col tempo ho apprezzato lievemente perlomeno per il fatto che si fa sempre più unico perchè, appunto, nessuno chiama più una bimba del presente oltre che del futuro, Maria... e poi il sorriso si è esteso pensando al miele e a quello che mi lega a te, tanto.

Inaccettabile

Inaccettabili sono le parole che ho sentito uscire da quella bocca. Inaccettabile è la condizione in cui sono costretta a vivere da due anni e mezzo. Inaccettabile è che abbia sempre svolto il mio lavoro con la massima serietà non essendo mai considerata in modo serio a livello professionale. Inaccettabile è stato stare a guardare tutti quanti i miei colleghi, in due anni e mezzo, ricevere tredicesima e quattordicesima. Inaccettabile è dopo due anni e mezzo trascorsi in un'azienda, stare questo mese senza alcun tipo di contratto nè garanzia, attaccata ad una promessa. Inaccettabile è che io abbia solo doveri e nessun diritto. Inaccettabile è sentirmi dire che ho problemi ad esprimermi da qualcuno che sistematicamente sbaglia modi e tempi, per non parlare di forma. Inaccettabile è che debba sentirmi dire che i "fottuti particolari fanno la differenza" da uno che perde di vista l'unico particolare che conta: no contratto = liberi tutti. Inaccettabile è che mi si

il caso non esiste...

Quindi non può essere un caso che tutto si stia intrecciando in questo periodo, è solo il segno che devo prendere una decisione (ma non l'avevo già presa?!?), segno che devo prendere in mano determinate situazioni ed avere chiaro in testa che tutto dipende da me, dalle mie scelte, dal mio coraggio, dai timori che da sempre mi perseguitano. Ricominciare è difficile ma continuare potrebbe costare ancora di più. Ci sono momenti in cui bisonga pensare soltanto a se stessi ed io questo lo devo imparare. Il caso non esiste.

La gioia e la sua nostalgia...

Ancora un pensiero per te: chi lo avrebbe detto che ti avrei trovata tante volte dentro me? Ti ricordo in quel maggio del '99, hai fatto i bagagli e sei partita per me, nell'impresa disperata di insegnarmi qualcosa che mi ero rifiutata di studiare in 3 anni. All'epoca ero incosciente più di ora ma tu sapevi che ce l'avrei fatta o più che altro sapevi che ce l'avresti fatta tu e mi hai portata alla maturità scientifica, dove mi presentavo con un 4 in pagella in matematica, a fare un compito da 6; e sono certa ci fossi anche in quel bagno in cui a metà mattina mi sono rinchiusa perchè due esercizi su tre non li sapevo fare, poi quel lampo e la penna che andava da sola sul foglio e pensa a quale sarebbe stato il voto se non avessi invertito sul finire il valore di "x" con quello di "y". E come canta Fabi mi porterò sempre dentro "la gioia e la sua nostalgia perchè tutto è dentro, quello che hai, quello che sai, è dentro".

Probabilità

Le probabilità non sono mai le stesse, è una crudele invenzione, qualcosa che ci diciamo poco prima dello sconforto. O meglio le probabilità sono molto più prevedibili se ci svestiamo di quell'ottimismo inutile. Le probabilità che F. abbia una vita normale, che non ritorni a fare uso di certe sostanze, non sono le stesse. Le probabilità che la madre di F. impari ad essere madre, non sono le stesse. Le probabilità che ad S. sia finalmente concesso un periodo di tregua, salute, spensieratezza, non sono le stesse. Le probabilità che ad M. fosse risparmiato il percorso di sofferenza, di paura che dovrà affrontare, non erano le stesse. Il peggio è sempre più probabile del meglio, purtroppo.

Perfect

Si possono strappare via certe giornate come da un diario le pagine più brutte? Io non l'ho mai fatto, neppure metaforicamente, sono affezionata ad ogni momento vissuto, anche quello più difficile da ricordare. Così prendo e porto a casa, come spesso accade, facendomi più colpire che smuovere. Per smuovermi serve altro, serve lei per esempio, che fa quello che c'è da fare: mi mette con le spalle al muro e senza fare drammi semplicemente mi dice quel che va e quello che proprio non funziona. Le altre cose non contano, focalizzarsi su modi, toni, opportunità, sensibilità, ha ragione sempre lei, non ha senso perchè che S. sia una donna mestruata io lo dico da tempo e non dico nulla di speciale ma lei, ancora una volta, si: "Nessuno ti chiede di essere perfetta, nessuno lo vuole, nessuno lo è."   Io, strano ma vero, me lo sono messa in testa, mi sono detta che lo devo a me stessa, punto.

Scoperta

Faccio un lavoro stimolante, questo è un dato di fatto, non un mio punto di vista. Nel lavoro che svolgo è fondamentale la scoperta, l'intuizione, dovrebbe essere un dato di fatto ed invece è solo il mio punto di vista, perlomeno pare. Non posso ascoltare in una riunione che non siamo strutturati per scoprire, cercare, trovare, sperimentare, pazientare che quella scoperta diventi una realtà. A mio modo di vedere non c'è futuro in questo lavoro se non si pensa alla scoperta, se non si coltivano intuizioni, se ci si volta soltanto indietro sperando che quelli che hanno fatto la storia continuino ad esserci.

Guasto

Ti cerco e non ci sei... Lo hanno scritto in tanti ma il modo in cui lo canta Marco Guazzone mi ha commossa al primo ascolto, di base è un concetto a cui tengo moltissimo, per cui mi arrabbio da sempre, tuttora mi succede, mi sta succedendo?Può darsi. S e non mi tieni scivolo via... Un concetto elementare ma delle volte diamo davvero per scontate troppe cose,  per esempio che le persone importanti siano "acquisite" e che non sia necessario un lavoro quotidiano per alimentare i rapporti, quei meccanismi forti e fragili allo stesso tempo, delicati. Ci rendiamo conto di quante attenzioni richiedano l'amore, l'affetto?Può darsi di no. Ti guasti e non lo sai ... Un prodotto alimentare si guasta quando scade...una persona può scadere, può guastarsi anche se per così tanto tempo ha avuto il migliore dei sapori, il più sincero dei profumi; non voglio che tu scada, che tu ti guasti e non lo voglio perchè sono egoista e ne soffrirei troppo. Le cose migliori son proprio

Rientro

Così guardo fuori dalla finestra come spesso mi accade tra fine agosto e gli inizi di settembre...perchè in questo periodo dell'anno c'è più di un motivo per farlo...il cielo non è quasi mai lo stesso...io non sono quasi mai la stessa di qualche settimana prima chè le ferie ti rigenerano, ti riempiono ma poi ti lasciano un spesso un vuoto e tante domande, la prima su tutte: ma che cosa ci faccio qui? Sorrido, a me Milano piace anche dopo aver visto e vissuto cose incantevoli che pure non avrei lasciato per niente al mondo, mi contraddico lo so, ma farlo è un piacere, a settembre poi ci si può contraddire a volontà anche se solitamente lo si scopre soltanto verso novembre inoltrato. Non lo so cosa ci faccio qui ma so che è sempre qui che ritorno, per ovvi motivi certo, ma anche per motivi insospettabili, perfino per me, lo dico da sempre: Milano arriva sempre al punto di farsi odiare ma poi mi dà sempre un motivo per ritornare, mi lascia in bocca un sapore strano, di cui, per

significa

Stare assieme a qualcuno significa... esserci anche quando non ci sei... farcela anche quando non ce la fai... essere pronti anche quando non lo si è affatto... darsi anche quando hai poco da dare... avere la forza anche quando si è stanchi... sorridere con un nodo in gola... resistere fino a quell'abbraccio... affrontare solo per quegli occhi... Stare assieme è folle, faticoso, indelebile, forte, una conquista, impagabile, dolce, amaro, giorno e notte... stare assieme significa.

Siamo grandi

"Pensa che x 24 ore i problemi non esistono"...ha ragione lei, lo spirito può e deve essere questo. Si parte dunque, dopo aver pensato, in maniera quasi maniacale, a tutto quanto ci fosse da portare. Arriviamo a Travedona Monate attorno alle 13, giusto il tempo di scendere dalla macchina e vedere i soliti noti che si buttano su teli cosparsi di acqua e svelto per andare poi a schiantarsi contro rovi nella migliore delle ipotesi. Pian piano arrivano tutti, pochi i volti nuovi, tanti quelli di sempre e per un attimo il pensiero cade su altri che di sicuro non vedremo anche se tutto quanto, almeno per quel che mi riguarda, non sarebbe mai esistito senza questi "volti assenti". Alle 13.46 mi rendo conto che non ho ancora bevuto la mia prima birra, devo rimediare, il frigo è sempre al solito posto e come ogni anno, è affollatissimo, pronto al nostro assedio. Da quel momento, come ogni anno, perdo il conto ma, a differenza di ogni anno, non perdo i sensi, ho forse im

Mal di pancia

Oggi dovevo restare a casa, coi problemi fuori dalla porta e la porta chiusa bene a chiave. A vedere Dawson's Creek, a rifugiarmi in quegli anni lì...dove i miei problemi erano gli stessi di Joey e Peacy... Per fortuna fra pochi giorni si stacca la spina anche se alcune spine verranno in vacanza con me...impossibile scacciare via certi pensieri, inevitabile farsi quella domanda li: cosa ne sarà, ora, di me? Mentre tutto continua a scorrere, mentre nulla si ferma, mentre le immagini di questi anni mi passano nella mente come scenderebbe giù una spremuta di limone; vorrei trovare il coraggio di credere che tutto andrà al proprio posto, senza dolore, senza fatica, senza quasi che io me ne accorga. Se soltanto non fossi così capace di mettermi di fronte alla realtà, sempre. Se soltanto fossi più brava a nascondermi dietro un dito, ogni tanto. Se soltanto non mi ostinassi a mettere nero su bianco questa delusione, ora. Invece esplode, tutto esplode, il detonatore dalla testa part

del doman non v'è certezza...

Quanti pensieri mi affollano la mente, non so più dove metterli e non riesco proprio a trovare un cestino in cui relegarli; sono prepotenti, mi svegliano nel cuore della notte e di giorno non mi lasciano tregua. Di sicuro sono ad una svolta: grande, piccola, bella, brutta, non saprei proprio ma di una cosa sono assolutamente certa ovvero della sua importanza. In che direzione muoversi, quale sia il modo giusto di vedere le cose, come affrontare tutta questa assurda situazione, proprio non saprei ed ho provato a pensarci, stabilire, procedere per punti ma gli eventi si succedono sempre troppo in fretta e dicono che la fretta sia cattiva consigliera. Ma allora che fare?Giuro che non lo so ma so altrettanto che così, in questo modo, non sarà domani...questa evidentemente la chiave, il punto minuscolo di partenza. Anche se alcune persone non hanno capito e non capiranno le mie ragioni, anche se sono certa che molte saranno le persone con più di un sorrisino di circostanza sulla faccia

come a 18 anni...

Non è stato un bel live, nei giorni precedenti ero troppo tranquilla e pochi minuti prima dell'inizio troppo agitata. Ci sono periodi in cui S. riesce ad essere peggio di una donna mestruata ed io non trovo mai il coraggio di dirgli che una calmata sarebbe il minimo. Eppure arriviamo ad Alessandria, una birretta per metterci a nostro agio e cominciamo a montare per fare il soundcheck. L'unica consolazione è che passerà Gp, lo ha promesso, oggi non ci saranno i preziosissimi amici, per cui confido in Gp, a lui mi aggrappo; e infatti arriva, se la ride con un cartone in mano a forma di strumento, penso sia un cimelio per il nuovo Rock and Roll ed invece lui si avvicina e mi dice: per il tuo compleanno...non lo so che faccia ho fatto aprendo il cartone ma senzaltro era una faccia da una che non se lo aspetta e si trova davanti il più bello dei regali, la mia chitarra nuova. Come a 18 anni è lui a regalarmela, lui con cui ultimamente non è che i rapporti siano stati propriament

Shirley

Come una folgorazione Shirley Manson irrompe nel mio mondo. Si muove sul palco come nessuna, si sente padrona, lo è. E cattura il suo pubblico, impossibile evitare il contagio, inutile tentare di sfuggire al suo magnetismo. Si va al di là della musica, della sua voce(bella ma non irresistibile)...sono le mani, gli sguardi (ci sono persone in grado di catturarti anche a Km di distanza), le intenzioni, i movimenti. Tutto contribuisce a rendere la sua esibizione indimenticabile, sorprendente. Avrei voluto incrociare quello sguardo anche da vicino ma, come in ogni cosa, bisogna saper cogliere l'attimo ed io non ho saputo o voluto farlo. Non pensavo di poter essere colta di sorpresa da un artista, invece è quello che è avvenuto... Altro che "garbage"!

brucia

Chi lo sa come sono le ferite dell'anima?Rosse, forse viola, forse nere, bianche. Chi lo sa se han bisogno di tempo per rimarginare o se piuttosto col tempo si fanno più marcate, profonde, sensibili. Le immagino come una notte senza luna, soffocanti. Chi lo sa cosa muore dentro, chi ne pagherà le eventuali conseguenze. Chi lo sa quanto ci tolgono e quanto invece ci danno. Chi lo sa.

duedestini

"Ed è per questo che ti sto chiedendo di cercare sempre quelle cose vere che ci fanno stare bene mai io non le perderei mai Perché siamo due destini che si uniscono stretti in un istante solo che segnano un percorso profondissimo dentro di loro superando quegli ostacoli che la vita non ci insegna solo per cercare di essere più veri" Io ci credo.

Grazie ragazzi !

Parto in motorino con P., il motorino in queste circostanze è d'obbligo, un incauto tifoso forse già sotto effetto di innumerevoli birre canta "i campioni dell'Europa siamo noi"... Apertura straordinaria del Rock and Roll, mi presento con tanto di prenotazione al tavolo, il solito, quello davanti al bagno (VIP). Prendo una piccola, sono cauta, con la Germania mi ero subito lanciata con una media, le sensazioni oggi sono un filo diverse ma io ci credo e per questo canto l'inno e mi concentro. Dai primi palloni era chiara la differenza tra le due formazioni ma io ci credevo comunque, a mio modo di vedere era importante non farli segnare proprio subitissimo...poi quel lampo loro, quella distrazione nostra...la Spagna è forte, fortissima, fatto il primo gol e poi il secondo era praticamente impossibile ribaltare il risultato. Ad ogni modo non tollero ragionamenti del tipo: "giusto perdere 4-0 perchè è questa la reale differenza tra noi e loro" oppure &qu

are you in?

Come un incubo da cui non riesco a svegliarmi...mi riaddormento e davanti agli occhi ho le stesse immagini, ancora non riesco a spiegarmi neppure un istante di quella sera surreale. Come dopo una sbronza colossale quando, ripercorrendo la serie di ciò che si è bevuto, viene spontaneo un conato di vomito ed una scossa arriva dritta al cervello. Come quando guardi il mare d'inverno e l'estate è così lontana. Come il freddo nelle ossa di quando hai la febbre altissima e nessuna coperta potrà mai scaldarti.

trauma

Da quel giorno non sono più riuscita ad aprire la custodia e non credo che riuscirò a farlo finchè finalmente non ti porterò dal liutaio per capire se qualcosa si può fare. Ogni volta che penso a quella crepa provo un dolore fisico che parte dallo stomaco e si dirama lungo la schiena. Sarò "malata", esagerata, infantile, eccessiva ma voglio solo riaverti con me.

"Moltheni"

Quella mattina mi mancava l'aria: le mie insicurezze croniche, la malinconia, un nodo in gola che non scendeva proprio giù. Non volevo mi vedessi, era un momento che dovevo affrontare da sola. Per cui mi sono messa in macchina, direzione Auchan, ed istintivamente ho cercato quel cd, su cui il Varano, ai tempi del liceo, scrisse a pennarello "Moltheni", play. Ho cominciato a piangere cantando a squarciagola perchè ci sono giorni in cui, anche solo per pochi minuti, bisogna tirar fuori il marcio che io personalmente accumulo e accumulo...quel cd è una perla, almeno per me. special thanks Mister Varano.

succede...

Succede che nonostante ci sarebbero tante cose da sistemare e non posso certo dirmi al "sicuro" faccio un bilancio di questi "primi" 32 anni di vita e sono felice del mio percorso, sono grata per le persone che ho incontrato e ancor più grata per quelle che ho la fortuna di avere vicino. Succede che, seppure i momenti difficili non siano mancati, sono contenta di averli affrontati e a mio modo superati e se ne verranno altri li affronterò strada facendo. Succede che ci si possa scoprire felici per quel che si ha.

Testa di merda.

Non mi piace discutere, chi mi conosce lo sa, perchè quando si arriva a certi toni potrei sostenerli ma non li condivido. Solitamente prima di parlare di qualcosa mi informo, leggo, ascolto, ho del vissuto; il tutto forma in me un'opinione, non mi interessa se quell'opinione sia condivisa o meno e da quanti. Ascolto le opinioni diverse dalle mie e, perchè no, se è il caso, rivedo la mia opinione. Fino ai 14 anni credo di essere andata in chiesa tutte le domeniche; sicuramente vivevo assiduamente l'oratorio delle varie parrocchie che mi hanno ospitato, ho incontrato diversi preti: quelli che probabilmente lo hanno fatto per "dovere" e quelli che al contrario lo hanno fatto per vocazione. Ricordo Don Remo e Don Eugenio, fratelli, quasi infastiditi dai loro "doveri" di parroci, passavano la maggior parte del tempo a sgridarci, le loro prediche erano noiose e fatte di nulla. Ricordo più volentieri Don Franco, che ho visto morire davanti ai miei occhi m

particolari...

"Ricordati che i particolari fanno la differenza". Ecco un "paio" particolari che fanno la differenza: sono precaria da due anni e mezzo, ergo ogni sei mesi non so cosa ne sarà di me, se avrò quella cosa chiamata stipendio nei mesi a seguire, so perfettamente che non riceverò nè una tredicesima nè una quattordicesima (quanto mi farebbero comodo ora che l'idraulico mi dirà a quanto ammonta il danno!), Non posso fare nessun tipo di investimento perchè col contratto che ho nessuno mi darebbe credito. Vuol dire che sebbene sul mio contratto ci sia scritto che faccio questo e quello, io faccio anche tanto ma tanto altro. Non esisto per l'azienda per cui lavoro e dopo due anni e mezzo, almeno per me, è umiliante, svilente. Questi alcuni dei particolari, delle sfumature, dei dettagli o chiamali come meglio preferisci, caro il mio datore di lavoro, che fanno la differenza per me. Ergo a me dei tuoi particolari non me ne frega, davvero, un beato cazzo.

retrogusto amaro...

Tra le tante cose che faccio fatica  a spiegarmi, capire, digerire soprattutto, c'è sicuramente la sofferenza delle persone che amo. Per questo ancora oggi e non so per quanto tempo mi soffermo col cuore da te e per sfuggire a questo momento doloroso accendo la lampadina sui ricordi: ricordo come fosse ora quando venivo nella tua casa, a Milano, con tanti quadri appesi alle pareti e mi fermavo la notte a dormire, allora lì si diventava due bimbe, ci si comprava le creme ai funghi porcini e carciofi della Knorr, ci si metteva quel filo di latte per renderle speciali e poi si stava sveglie fino a tardi e si guardava il Maurizio Costanzo show. Questo è un consiglio che mi sento di dare a chi soffre anche più di me per questo momento...chè i tanti ricordi almeno nessuno può portarceli via.

Oggi è Dicembre...

Vorrei essere li e prendermi cura di te come non posso fare; anche se poi vederti così mi fa male. Sono anni che la mia mente da ansiosa incallita si aspetta questo momento ma la più semplice delle verità: non si è mai pronti a vedere qualcuno che ami "andare via" e semplicemente perchè non lo vuoi. Chi eri tu quando avevi la mia età?Sicuramente una donna più intelligente ed in gamba di me che riesco solo a scappare sul blog a scrivere di te; avrei voluto vederti all'epoca ed ora mi basterebbe rimanere attaccata al ricordo di quello che ho conosciuto di te, di quello che ho vissuto...potrei ma poi...come quando ci si sveglia di colpo da un bel sogno rimane l'amaro di ciò che invece abbiamo davanti. La realtà...a volte oltre ad essere vera è perfino crudele. Non ho idea di come affrontarla, questa è un'altra semplice verità, la mia. Per questo oggi, forse, avrei cercato di sentire, come te, il freddo di dicembre e ti avrei abbracciata forte.

Un anno fa...

Da una camera di ospedale al palco di ieri sera è passato un anno. Se mi guardo indietro capisco quanta strada è stata percorsa, tanta, in salita, poi in discesa. Consumate le suole della mia anima, non sono stanca, sono consapevole di quanto ho fatto e di quanto avrei potuto fare di più, di quanto ancora c'è da fare. Dal dolore di quel giorno ai sorrisi di ieri sera...mi sono guardata intorno ed ho visto facce "vecchie" e nuove, tutte preziose, familiari, intense. Mi sono sentita fortunata...se ancora ci fosse bisogno di ricordarlo a me stessa. Un anno fa avrei voluto "disegnare" questo giorno di un anno dopo.

b.l.o.g.

Il blog è un rifugio, uno sfogo, un modo per riflettere, per ritrovarmi riflessa o sbiadita, dipende...il blog è un'occasione, un'opportunità, un modo per vedermi, per sfuggire a certi momenti, per combatterne altri...è un punto fermo, piccolo ma sicuro...il blog sono io nero su bianco, bella e brutta, dura e fragile, incapace, impotente, instabile...il blog mi ricorda, quando voglio, chi sono...quando non voglio, anche. Il blog è per me e per chi ha la voglia e la curiosità di seguirmi, per chi ci capita per puro caso...il blog è una finestra e se la si apre probabilmente ci si trova solo un po' di me. Il blog può dire molto o molto poco di me, non a tutti sembriamo degni di nota. Il blog è qualcosa alla quale difficilmente rinuncerò anche se non è facile come sembra catturare certi momenti ma è per me indispensabile. Mi ricorderò perfettamente di questo giorno, momento e della sensazione che provo.

4 giorni

Non ho voluto risparmiarmi in questi 4 giorni, li ho vissuti senza perdere un solo respiro, fra le cose che amo di più, quasi tutte. Le lunghe chiacchierate con il mio papà e le coccole della mia mamma, Runa con la pancia rasata. La pizza del forno a colazione e gli arrosticini dalla Signora per cena. I campari e prosecco con Gianfranco e i fiumi di parole per un periodo che ancora non è come lo vorrebbe lui. La birreria a Lanciano e l'incantevole strada per raggiungerla. Titti, Claudio, Benedetta, Fofò e Licia e nonna Emilia... Il porto di S.Vito ed il suo mare non bello ma mio, quindi meraviglioso; gli ulivi, le verdure cotte nei campi e mangiate...i gemelli, le zie sempre più vecchie ma sempre per me. Il temporale con il vento che fa paura, l'azzurro del cielo del mattino successivo. Staccarmi da tutto questo è ogni volta più difficile.

Confusa e felice

Confusa e felice non è solo una canzone per me, non lo è stata mai dal primo ascolto. Da questa mattina assume un significato in più, avrò ancora un motivo per ascoltarla, per sentirla mia, per amare una sfumatura ulteriore. Ci sono canzoni, persone, che ti cambiano la vita per sempre. "vorrei difendere questo momento".

DISEL ma si dice DIESEL

Ore: 11.00 - P si guarda attorno ed esclama: "ma per caso oggi c'è il blocco delle auto?"...sbam, il mio cervello corre ad una telefonata della sera precedente: "no perchè domani (cioè oggi) c'è il blocco del traffico"...quindi facciamo 200mt, lasciamo la macchina e prendiamo la 54. Siamo le prime, si entra di sgamo, col badge, dal retro...e ti senti fighissima(ahahhahah). Lo showroom è come un pianeta dei balocchi, non sai da dove cominciare ma ti tuffi, tanto non può far male a meno che non ti soffermi sul conto, alla fine. Ore: 13.00 abbiamo già il nostro bottino, con tanto di pensierino per il festeggiato del giorno, non facciamo in tempo a chiederci dove siano A. ed S., eccoli, splendidi e con gli occhi a forma di DISEL...ci sediamo su una pedana e ci godiamo la sfilata: questo si, questo no, meglio questo, riprova l'altro. Ore: Il tempo passa o si ferma, non si sa, ci ritroviamo sul 14 prima, sulla gialla diretta a S.Donato poi, infine a casa c

Madrid...Sol

Puerta del Sol col Dunkin' Donuts sotto l'Hostal...il bar dei mojito alla spina e della moto gp...Plaza Major e le infinite vie che partono da lì e ti portano ovunque...il mocho vileda ad 1,25 (perchè la vileda non è mica spagnola?!?)...il museo di Reina Sofìa dove capiamo poco ma che guardiamo praticamente tutto e dove scopriamo "la donna con la chitarra" e la mostra fotografica sugli abusi edilizi...le lunghe camminate...il Rastro e la tua gioia per le infinite bancarelle colorate, i ventagli, le sciarpine a un euro...il negozio dei mille sottaceti e le empanadas, il bar dei galli e le "cana" ad un euro..."l'aperitivo doppio" con sangria e tostas...il parco del Buen Retiro e la tua meravigliosa idea di noleggiare la barca...tu impari a remare dopo due minuti...io non imparerò mai...l'over booking e la coppia di pazzi che si prende a botte a Linate...che bella questa pasqua!

Soffice

Soffice sei...è di certo più poetico di "sei soffice"...ti faccio notare che l'inizio della canzone è proprio "soffice sei" in realtà...ma a te non importa, sei partita nella tua "critica" al mio testo, quello scritto appositamente per...mah, cosa importa?Ti ascolto ma c'è da dire che sono un po' permalosa sull'argomento quindi ascolto ma senza farmi coinvolgere troppo perchè poi so che ci penserei troppo, anzi lo sto già facendo. L'arrangiamento poi, cosa dicevi?Si dovrei farlo fare a Simone, beh certo senza dirgli nulla perchè serve il suo tocco per far uscire la mia canzone da quei binari, un po' soliti, un po' simili, un po' già ascoltati...sorrido, sempre per smorzare le mie riflessioni/paranoie. Prendere o lasciare, tu sei così e la mia scelta è ormai nota da tempo, sorrido ora...come sorridevo quando scrivevo soffice...per me un pezzo assai carino tuttavia. p.s. sono contenta che ti sia piaciuta.

Zerovoglia

Un operaio di 27anni si dà fuoco perchè non prende lo stipendio da 4 mesi... io non ho voglia di pensare al mondo piccolo in cui vivo...non me ne frega un cazzo di pensare ai poster di questo concerto, alla grafica di quella mostra, alle affissioni che devono essere fatte il prima possibile perchè l'artista ci tiene. Ma vaffanculo, a 27 anni, come a 31, si hanno mille progetti in testa, si ha voglia di fare, di vivere, di dare sempre di più per quello che ci si sta costruendo: la famiglia, una posizione, una casa, il futuro. Ma andate a cagare tutti, non siamo rincoglioniti, capiamo che i sacrifici li state chiedendo soltanto a noi, va bene, li stiamo facendo, pagheremo l'Imu, l'Irpef, i rincari della benzina e quelli sui beni di prima necessità...quel ragazzo andava perfino a lavorare tutte le mattine anche se non vedeva un euro da mesi...poi le spese continuano ad esserci e non ce la fai più, come la corda che ti si stringe attorno al collo, non vedi altra soluzione c

e se son stato così lontano è stato solo per salvarmi...

Il primo disco dei Lunapop, a mio avviso, ci regalava un grande talento di nome Cesare Cremonini...al di là del caso mediatico in sè, delle canzoni sicuramente acerbe ma quando a quell'età scrivi già cose come "quello che volevo" sei un talento, senza discussioni. Una delle canzoni più commoventi di Cremonini, secondo me, è padre,madre...non è mai facile descrivere l'amore per chi ti ha cresciuto, i meccanismi delicati che regolano un rapporto tanto forte quanto fragile tra genitori e figli ma Cremonini ci riesce, centra il bersaglio con una facilità assoluta. C'è tutto in questa canzone, è la sua storia personale ma a modo nostro possiamo trovarci tutti fra le sue parole...come me in questi giorni quando alle 7 del mattino ho cercato disperatamente mia madre per tentare di lenire quel dolore...e lei puntualmente era con me a ricordarmi che sono sempre "il più prezioso tra i diamanti".

flashback...

La casa si è fatta di nuovo piccola, l'aria è tornata a scarseggiare...che anno è? Ho mangiato una pizza da spizzico, in aeroporto, la mozzarella non mi è sembrata buona, fin da subito. Casa, devo andare a casa perchè non sto bene e non starò bene per un po'...non saprò più fermare la testa, non saprò più frenare quei pensieri così soffocanti, non saprò smettere di piangere e sentirmi piccola così...non saprò spiegarmi quella paura sottile, anche solo ad affrontare il minuto successivo. Da quel momento la vita cambiata per sempre, quel periodo così buio e attorno le mani, le voci, le facce soltanto delle persone più care. Faticosamente risalire, ripartire. Per questo tornare indietro, anche soltanto come in un flashback, è la cosa più dolorosa di sempre.

Difendersi

Non sono mai stata vendicativa nè rancorosa e non perchè io sia una persona speciale, semplicemente perchè sono sentimenti che non mi appartengono. Non chiudo le porte, ascolto chi ha qualcosa da dirmi dopo un'incomprensione, un malinteso, una mancanza, un'assenza, anche io sbaglio, quante volte. Ritengo sempre che sia importante confrontarsi e andare incontro, capire, fare un passo in più. Se ad un certo punto io faccio un passo indietro è perchè determinate cose mi feriscono, forse più del dovuto?Non lo so, non importa. Provo a difendermi.

if not now when will I ?

Questa è la domanda che bisognerebbe farsi più spesso... Comincia con questa canzone spettacolare, intima, profonda, intensa il nuovo disco degli Incubus...Brandon Boyd ha una voce, a mio parere immensa, dotata di sfumature infinite, di colori caldi e mai banali...è difficile non farsi condurre in un mondo parallelo ascoltandolo... E' lì che mi trovo, in questo uggioso lunedì pomeriggio, fatto di notizie dolorose, difficili perfino da ascoltare, figuriamoci soffermarsi a pensare...quindi la domanda nel titolo torna ancora più forte e, credetemi, è l'unica vera domanda: se non ora, quando lo farò? Da giornate come queste capisci che bisogna vivere punto e basta, che non bisogna perdersi nulla e che non bisogna perdersi in niente. Per questo d'ora in poi cercherò di essere più consapevole, meno piccola, più riconoscente, meno ingrata.

ma io ho voglia di parlare, di stare ad ascoltare

forse un cuore troppo "provato" dalle emozioni alla fine può cedere, forse un cuore che è stato capace di "sostenere" tanto alla fine può spezzarsi, forse un cuore tanto sensibile infine può esplodere, forse un cuore tanto "concesso" infine può consumarsi e perdere il ritmo...quell'attimo che basta per compromettere tutto. Fra le prime note sulla mia chitarra ci fuorono quelle di Caro amico ti scrivo...mi si riempiva il cuore per il semplice fatto di riuscire a suonare una canzone così bella. Caruso causa ogni volta che l'ascolto, cantata da te ovviamente, come fosse la prima, una pelle d'oca spontanea. Poi questa canzone, ascoltata per la prima volta ad un concerto dei Tiromancino e scoprire con stupore che non era affatto dei Tiromancino ma tua, in effetti la poesia era sottile, le note delicate, le parole ricercate, antiche, di una sensibilità rara...per descrivere la felicità come è quasi impossibile fare... Ma tu si, tu avevi le chiavi

Moscow mule

Un altro posto è ora che entri nella hit parade dei luoghi emozionali, in realtà ci è entrato da tempo, anche qui odori, sapori e sensazioni mi travolgono...arrivo sabato sera attorno alle 24.00, la strada ormai non ha più segreti per me, parcheggio, pochi passi e sono già al bancone con le idee chiare in testa: Moscow mule Varano, vai col cetriolo. Come descrivere il Moscow mule: è un'alternativa al Mojito se vogliamo, quando il rum ti ha rovinato troppe notti ed anche giorni e lo sopporti poco ma è comunque banale limitarlo a questo...cercherò poi di essere più precisa. Il Varanovillagepeople ne sfodera uno da urlo, il tempo di girarmi e sono arrivati quasi tutti, ho detto quasi, io sono ancora incompleta...c'è una bella atmosfera, riesco perfino a dettare delle perfette indicazioni stradali, ora sì che parte la serata, si libera anche il "privè" e noi lo occupiamo da vere regine! Il tempo di raccattare un paio di orecchie da leoncina ed è perfino carnevale! Il

31

Come i miei anni ancora per un po' ho pensato...e ho pensato anche: come 13 al contrario ovvero le fermate che mi separano dal mio esame, il controllo, non uno qualsiasi. Il Cto, come molti degli ospedali milanesi, mi ha già offerto la sua ospitalità e lo ricordo con E. al telefono: "ti ricordi quando venivi a trovarmi?"...come dimenticare... Scendo dal 31 quindi, fatte le 13 fermate e giungo a destinazione: "prossima fermata Bignami"...ci siamo...non capisco il perchè di due accettazioni ma del resto Milano è pur sempre in Italia..."Di Tizio?"...tocca a me, entro, mi sdraio sul lettino e sento subito il freddo del gel che mi accarezza la gola e ci sta su per interminabili minuti, cosa c'è da guardare mi chiedo?!? Niente, proprio nulla stavolta, mi tolgo un peso grande così, mi dico che soltanto un anno fa lo scenario era il peggiore e pensare al presente una volta tanto è un sollievo... Fuori c'è il sole, il 31 che mi riporta indietro e un

Sono solo parole...

E' un po' come se il dottore si sbagliasse e auscultando dicesse...dica 3(6)3...un po' come se per ogni giorno di un anno dovessi mettere da parte 1 euro e riporlo nel "porcellino"...chissene importa se poteva essere la metà a fine settembre...oddio, un po' il pensiero cade :)...ma i soldi non sono davvero nulla davanti alla serenità di saperti maggiormente felice...è a questo che penso in questi giorni ed è da questo che nulla, neppure un ricorso perso ed una multa che aumenta del 100%, può distogliermi... Perchè come ho scritto pochi istanti fa su feisbuc: *considerare che sei la ragione per cui io vivo...* mancava il finale...ed eccolo qui, in disparte, lontano da occhi indiscreti ma carico di tutta la mia consapevolezza...*questo è o non è Amore*. Il resto, tutto il resto, sono solo parole. <3

in sogno...

Ieri sera mentre guardavo un pezzo del festival di sanremo, da sola, sul mio divano, ho ripensato a quel sogno di mia zia e sono scoppiata a piangere, senza riuscire a fermarmi per un bel po'...come se mia nonna fosse lì, con me...che di lei ho ricordi sfuocati, fragili ma dolci...mi ricordo ancora come mi chiamava e mi ricordo che io le ronzavo sempre attorno, perfino in quel giorno così triste, ridevo sempre. Quelle parole di quel sogno mi devono assolutamente dare la forza per non mollare proprio adesso, oggi, un giorno fragile...come cantano i Subsonica.

Mighty dogs

Sono le 19,30..."Mary ho un problemino, sono rimasta ferma con la macchina, vicino casa mia..." Tempo di prendere le chiavi della mia macchina e arrivo sul luogo del delitto, il freddo è sempre porco, in due ci troviamo a spingere una macchina rimasta a secco di benzina tra gli insulti degli automobilisti milanesi, bontà loro! Non ci interessa, dobbiamo solo parcheggiare e volare verso Rho per ascoltare una cover band di un gruppo che a te neppure piace più di tanto (sorrido, so che cambierai idea). Arriviamo a Rho e con la scusa che tanto andiamo in palestra ci scofaniamo un hamburger di dimensioni cosmiche e due medie, giusto per stare tranquille. Parte la musica o il disco dei PJ, in realtà ho dei dubbi finchè non mi sposto nella sala live, in realtà anche dopo direi; se aveste in mente la voce di Eddie Vedder non pensereste mai che possa esistere qualcuno in grado di cantare come lui e invece...esiste, è sul quel palco e noi lo stiamo ascoltando! Sapevo che avresti c

Rewind

Arrivo con la metro in centrale alle 21.45, fa un freddo porco e decido di aumentare il passo, la destinazione è quasi scontata: Rnr. Entro in cucina, un saluto all'Enzino, figura quasi mitologica, e P., sarà lei ad accompagnarmi nel rewind...poi mi dirigo in sala e mi scaldo con una pinta di chiara, la compagnia appioppatami dal quel simpaticone di mio fratello è quasi insopportabile per cui decido che è il momento di far entrare in scena il fedele Montenegro, fra poco tutto sarà meno chiaro e quindi più sopportabile...ma l'ostacolo è arduo da superare e mi serve un escamotage disperato, entra Roccia, fingo di dovergli assolutamente parlare...così scivolo fuori e dopo poco mi trovo davanti la Terry, fresca di rientro da S.Diego, mi mostra il nuovo tattoo, è una grande, sempre. Passano i minuti che mi separano dalla serata, sono appannata ma ho proprio voglia di andare con P. ai Magazzini: non potrebbe che essere lì. Anche se tecnicamente mi addormento mentre raggiungiamo il

Questione di sentimenti...

A 15 anni non c'erano altro che i sentimenti e quel bisogno quasi spasmodico di mostrarli, sottolinearli, viverli, consumarli. C'erano i libri imbrattati, i banchi incisi, i diari pregni. C'erano i telefoni di casa sempre occupati, fiumi di scambi epistolari, regalini raccattati qua e là. Mi nutrivo di amori folli e morbosi e non necessariamente per "fidanzati" ma anche e soprattutto per amici, situazioni, profumi, momenti, addirittura targhe. Poi gli amori finivano e si sostituivano: in un attimo quasi, ci si stava ancora strappando il cuore per quello precedente ma era più un rituale che una reale sofferenza e poco dopo ci si scopriva nuovamente appassionati per il nuovo amore. Oggi non è che provo meno o meno intensamente, anzi...ma subentra la consapevolezza per e della persona amata, cioè la persona amata non è secondaria ai sentimenti, tuttaltro li determina, li alimenta, li rafforza. Per questo mal sopporto i sentimenti facili.

posso...

Posso sciogliere il ghiaccio di ieri...mi basta guardare nei tuoi occhi...posso sciogliere il ghiaccio di ieri, oggi ho il sole dentro...posso sciogliere il ghiaccio di ieri perchè ho il fuoco nel cuore...per quanto sarà dura, per quanto sia difficile, quello che conta è ascoltarsi in profondità...trovo tutte le risposte, trovo ognuno dei motivi che mi hanno portata fino qui. Stringerti a me è tutto ciò che mi basta.

ghiaccio

Nevica ma il problema, come sempre, è il dopo...quando la temperatura scende e si forma il ghiaccio...mi viene da piangere questa sera...tutto è cristallizzato davanti a me...devo trovare il modo per reagire ma con queste temperature tanto rigide non è affatto facile...sono paralizzata da questo freddo: attacca e non dà tregua...il silenzio non è più una soluzione, sta urlando dentro.

loser

Potrei chiudere il post così ma non lo merita nessuno. La forma è quella ma la sostanza è ben altra. Sono fiera di me, di quello che ho fatto e di come l'ho fatto. Il contorno è tutt'altro che accessorio, il contorno è il cuore della sostanza in questo caso. Avevo bisogno di dimostrazioni?No ma ne ho ottenute di importanti. Si perde e brucia, brucia per una miriade di motivi già espressi, urlati, pianti ma che qui non ho neppure voglia di elencare, sono inutili e quasi ininfluenti. Devo ancora delle scuse e tanti "grazie" a chi dalla mia sciocca delusione è stato travolto pur prendendosi cura di me come meglio non potevo sperare. La sostanza dicevo: la mia sostanza siete stati tutti voi, come al solito, vi ho sentiti soffrire con me, vi ho sentiti emozionati per e con me; del resto poco mi deve importare. I risultati non sempre sono quelli che detta il verdetto, ce ne sono di altri e più alti. "credo tu sia l'unica persona che conosco che non ha an

quando guardo il cielo cerco te

Giorgia è ufficialmente la cantante italiana che dopo Mina può cantare qualsiasi cosa. Giorgia mi fa piangere perchè canta con la facilità di chi commuove. Giorgia è calda fin dalle prime note, quelle più insidiose...non per lei. Lei sul palco sembra esserci nata, fa quello che vuole nonostante un repertorio non certo eccezionale. Poi parte "per fare a meno di te"...quello è un viaggio nel concerto in cui i passeggeri sono solo due. L'immagine è chiara nella mente ma prima ancora nel cuore. "e mi sollevo"

Sic

Il pensiero di quella mattina tarderà a farsi meno forte, è ancora intatto, reale, violento. Non so ancora perchè sia stato possibile, ci sono cose che non dovrebbero esserlo. Come suona strano pensare a che giorno è oggi...tuttavia mi scopro in un sorriso. Secondo me oggi, come ogni giorno che hai vissuto, sorridi anche tu.

Io canto da sola

Inizialmente ho provato la solita sensazione di essere persa, fragile, impreparata, indifesa...quando ho visto il suo nome sul telefono sapevo già che la storia stava per ripetersi...maledetti soldi, servono sempre e non sono mai abbastanza...poi ho pensato anche all'aspetto che mi ferisce da anni ma che ormai è come una vecchia cicatrice che prude solo un po' quando il tempo cambia: se solo ci avessi mai creduto un po' di più o anche solo un po' chi mi assicura che saremmo ancora qui? Rimarranno per sempre pensieri tra me e me...parole che non ti dirò mai, chissà perchè...a me che le parole non mancano quasi mai...sei tu quel "quasi". Nevermind, io con le basi non suono, metterò a lucido la mia splendida Ovation, tirerò un bel sospiro e lascerò per una volta che la consapevolezza di quel che sono prenda il sopravvento. Io canto da sola.

*Tonight we’ll see who rules this city*...

C'è nebbia ma E. ha fatto la spesa ed io so che mi preparerà l'insalata catalana, non posso farmi fermare da un fenomeno climatico tipico della nostra pianura. C'è il derby, non posso far altro che guardarlo con F., è l'avversario perfetto. Arrivo con P. a Pogliano Milanese, se non ci fossero le linee biance sull'asfalto finiremmo chissà dove ma con estrema calma arriviamo alla Maison Braghin/Miglio. Porgo la bottiglia per l'occasione a F. lanciando l'ultima di una serie di gufate: "questa è per festeggiare la vittoria del Milan..." ahahahhahahah...non basta, F. la apre, sentiamo il botto e poi troppo silenzio per essere normale...il tappo lo ha centrato in piena fronte, capisco che è un piccolo segno di ciò che accadrà (povero F.)!!! Ci sediamo a tavola, l'insalata catalana è ottima, ne mangerei quintali, maledetti porri... Comincia il derby, la tensione è quella giusta, Thiagone infila a pochi minuti dal fischio d'inizio, il goal reg

e bruceranno tutte le paure...

http://www.youtube.com/watch?v=fQFTC75cI-E Ieri sera dopo un cocktail cherosene&lemon, sulla strada del rientro, mi è tornata in mente questa versione di questa poesia di Ron; è dolce questa canzone, malinconica ovvio...l'ho sempre trovata bellissima, toccante. Ieri sera, per un attimo, avrei voluto dire molte delle parole di questa canzone.

cuore aperto

Sulla 54 solitamente penso, non mi accorgo delle fermate, della gente che sale e poi scende, del traffico, della nebbia o del sole; posso farmi bene o male, dipende dai pensieri, ma sono a "cuore aperto"; col tempo ho compreso che è la condizione migliore per "sentire": puoi chiudere gli occhi, le orecchie, la mente ma il cuore no e quando succede non senti più...diventi sordo, muto, cieco. Mi sorprendo ad ascoltare determinate cose che non dovrebbero sorprendermi affatto: c'è chi si illude di cose che non ha, che non è. Io tengo il cuore aperto, sarà più difficile, tutto mi coinvolgerà sempre un po' più del dovuto, rischierò spesso di essere più esposta ma sarò sempre certa di quello che sento.