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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

Non sono pronta...

Quando torni? Presto zia, fra due mesi rispondo, sapendo bene che per te il tempo non ha più misure o quasi. Vorrei abbracciarti, tu mi abbracciavi sempre quando ero piccola e ogni volta mi pareva di partire da lì per non tornarci più, già, perchè allora ero io a non rendermi conto in che mese fossimo e quanto tempo dovesse trascorrere tra Natale e Pasqua. Perchè ci sono momenti nella vita in cui non riusciamo a stabilire un tempo, dargli un peso, accorgerci del passare dei giorni?Ci disorienta, ci fa sentire persi non definire un tempo, per lo stesso motivo ci spaventa la morte, perchè interrompe il nostro tempo o quello degli altri in relazione al nostro. Quando torni ce ne andiamo giù al mare e stiamo assieme e mi porti con la macchina un po' in giro . Va bene zia, rispondo, sapendo bene che anche la realtà ti sfugge di mano, perlomeno hai iniziato a vederne sfuocati i contorni. Vorrei riempirti di baci, tu mi baciavi sempre quando ero piccola e volevo fare a tutti i costi

L'abitudine di tornare

Sei come io ti ho sempre "saputa". Sono stata indecisa fino all'ultimo se venire o meno a sentirti in un'occasione del genere ma, mi sono detta, se non ora, quando? L'attesa viene premiata, sali sul palco e sei visibilmente emozionata, come fosse la prima volta...intoni le tue canzoni e cerchi spesso la conferma di qualcuno del tuo staff, le nuove canzoni appaiono subito belle, cariche di significato, piene della tua assenza dalle scene. Sei felice, lo dici tu stessa e si sente dalle nuove note che ci fai ascoltare, che suoni come solo tu sai fare con una chitarra fra le mani; concludi, non a caso, con confusa e felice e per me si chiude il cerchio, si completa il senso di aver preso la metro, una buona amica ed essere venuta lì. Studio, in attesa di esserti accanto, la posizione migliore sul cd per un autografo, poi quando arriva il momento so solamente ridere e la posizione perfetta per il mio autografo la scegli tu; pronunci svariate volte il mio nome, non

10 agosto 2014

E' una calda giornata di agosto, sei nella tua camera buia, sotto le coperte; non vuoi alzarti, stai piangendo perchè tutto ti sembra insopportabile. Hai freddo ma sei sudatissima, cerco di fottere questa malattia bastarda e mischio le carte: vuoi che chieda a Monica di farti una doccia, zia? Mi rispondi di no, che lei non è una di famiglia e non ti senti a tuo agio. Posso fartela io, ti va? Mi rispondi di si, che hai proprio bisogno di una doccia fresca. Facciamo anche i capelli? Certo che si; poi ti vesto, ti asciugo i capelli e quando finisco sembra tu abbia dimenticato la tristezza mista a disperazione di qualche minuto prima e ne approfitto, sul tuo balcone si sta benissimo e ti ci porto, la giornata è splendida, sarebbe stato un peccato non approfittarne; io rimango lì, a godermi la mia vittoria ed i tuoi sorrisi, le tue chiacchiere e quasi ad accertarmi che, almeno per un po', niente ti faccia tornare in mente i cattivi pensieri. La felicità di averti "strap

Pandoz

Il 28 dicembre alle 15,40 una parte del mio cuore ha smesso di battere, l'hai portata con te. D'altra parte era tua quella parte di cuore, l'hai colorata tu, l'hai costruita tu, l'hai alimentata tu, l'hai coccolata tu. Non hai lasciato nulla al caso, come hai sempre fatto nella tua vita. Hai aspettato che potessimo essere tutti con te, chi più, chi meno; ci hai preparati, sono mesi che ci hai presi per mano e accompagnato lungo un percorso preciso, terminato in una gelida domenica di dicembre, dopo il Natale, prima del compleanno di Donatella perchè quello non glielo avresti fatto mai. Hai lottato come un leone e, finchè hai potuto, hai risposto con l'ironia e la prontezza di sempre, ci hai mandato gli ultimi baci, pieni del tuo amore grande. I ricordi sono troppi...la mia vita è piena di te: dei tuoi insegnamenti, dei tuoi pranzetti deliziosi, dei tuoi lavori a maglia, dei tuoi bacetti infiniti ogni volta che mi rivedevi, del tuo profumo preferito e de