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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

è necessario passare attraverso il dolore

Arrivo sempre a questa risposta quando si tratta di affrontare un distacco, improvviso, non voluto, quasi senza un motivo apparente, logico. Ed è l'unica risposta che sono in grado di darmi e di dare. Possiamo passare tutto il tempo che vogliamo a credere di esserci tutelati, premuniti, abituati, già passati e farà sempre male. Possiamo perdere tutto il tempo che vogliamo a trovare un modo, una via di fuga, un espediente, una droga e farà sempre male. Possiamo impegnarci seriamente per fare in modo che il marcio da cui improvvisamente ci sentiamo invasi, quasi soffocati, sparisca in fretta e farà comunque male. Passerà ma bisogna lasciare che il dolore faccia il suo corso. Non è subito, non è fra una settimana o un mese. E' necessario passare attraverso il dolore perchè alle persone ci leghiamo in maniera, fortunatamente, profonda e di quelle persone che d'improvviso spariscono ci mancherà tutto, anche quello che non sapevamo; le ritroveremo nelle nostre giornate, ne

Ti ho qui dentro di me...

Chi se ne importa se nessuno di coloro messi lì in fila, tipo plotone di esecuzione, a giudicare, non mi ha giudicata mertitevole di un premio? Spesso, o potrei dire sempre, i giudizi che contano sono ben altri, le cose importanti sono ben altre. Sono gli occhi di mia madre, seduta tra la gente, venuta apposta per me. E' l'sms che avrei voluto ricevere ed è arrivato proprio da te, una parola sola, quella che è bastata. E' la settimana in cui ho conosciuto Giulio e suonato con Gabri. La conferma che chi vuole esserci, c'è stato ancora e ci sarà sempre. Aver ascoltato, prima di salite sul palco, le parole di chi mi dice di lasciare fuori l'ansia, la paura di non essere all'altezza ed essermi sentita sicura e determinata. Le parole sincere che ho trovato una volta scesa dal palco. Il mio premio, ribadisco, siete ognuno di voi e tutti voi, prima ed al posto di ogni altra cosa. "Scintilla e se ho pianto spesso adesso ti ho qui vicino a me, ti ho qui

I tempi di Valterino e del diario scritto a mano

Ogni tanto, anche se dormo assai male, stare soli con se stessi è necessario. Così mi imbatto nel passato ma non mi faccio travolgere, piuttosto avvolgere...forse è questo il passaggio tra il tormento e l'accettazione. Erano gli anni 2005/2006/2007...troppo tempo fa, servono delle memorie scritte per ricordarsi chi eravamo...per questo sostengo l'importanza di lasciare tracce che siano esse elettroniche, come ora, oppure "calligrafiche", come allora... Chi eravamo appunto...una vita fa, un'altra vita...davanti a me tutti i giorni c'era Valterino...che ascoltava i Marta sui Tubi e gli Sigur Ros...mi ha masterizzato il cd, lui si stava preparando il terreno per una vita diversa, fatta di poco, di nessuna convenzione e tanta coerenza. Valterino non andava a votare, diceva che non si sentiva rappresentato da nessuno...ed io gli dicevo che era ok se poi non rompeva il cazzo e non si lamentava...e allora lui sosteneva di potersi anche lamentare, perchè no!Forse