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Visualizzazione dei post da marzo, 2012

Zerovoglia

Un operaio di 27anni si dà fuoco perchè non prende lo stipendio da 4 mesi... io non ho voglia di pensare al mondo piccolo in cui vivo...non me ne frega un cazzo di pensare ai poster di questo concerto, alla grafica di quella mostra, alle affissioni che devono essere fatte il prima possibile perchè l'artista ci tiene. Ma vaffanculo, a 27 anni, come a 31, si hanno mille progetti in testa, si ha voglia di fare, di vivere, di dare sempre di più per quello che ci si sta costruendo: la famiglia, una posizione, una casa, il futuro. Ma andate a cagare tutti, non siamo rincoglioniti, capiamo che i sacrifici li state chiedendo soltanto a noi, va bene, li stiamo facendo, pagheremo l'Imu, l'Irpef, i rincari della benzina e quelli sui beni di prima necessità...quel ragazzo andava perfino a lavorare tutte le mattine anche se non vedeva un euro da mesi...poi le spese continuano ad esserci e non ce la fai più, come la corda che ti si stringe attorno al collo, non vedi altra soluzione c

e se son stato così lontano è stato solo per salvarmi...

Il primo disco dei Lunapop, a mio avviso, ci regalava un grande talento di nome Cesare Cremonini...al di là del caso mediatico in sè, delle canzoni sicuramente acerbe ma quando a quell'età scrivi già cose come "quello che volevo" sei un talento, senza discussioni. Una delle canzoni più commoventi di Cremonini, secondo me, è padre,madre...non è mai facile descrivere l'amore per chi ti ha cresciuto, i meccanismi delicati che regolano un rapporto tanto forte quanto fragile tra genitori e figli ma Cremonini ci riesce, centra il bersaglio con una facilità assoluta. C'è tutto in questa canzone, è la sua storia personale ma a modo nostro possiamo trovarci tutti fra le sue parole...come me in questi giorni quando alle 7 del mattino ho cercato disperatamente mia madre per tentare di lenire quel dolore...e lei puntualmente era con me a ricordarmi che sono sempre "il più prezioso tra i diamanti".

flashback...

La casa si è fatta di nuovo piccola, l'aria è tornata a scarseggiare...che anno è? Ho mangiato una pizza da spizzico, in aeroporto, la mozzarella non mi è sembrata buona, fin da subito. Casa, devo andare a casa perchè non sto bene e non starò bene per un po'...non saprò più fermare la testa, non saprò più frenare quei pensieri così soffocanti, non saprò smettere di piangere e sentirmi piccola così...non saprò spiegarmi quella paura sottile, anche solo ad affrontare il minuto successivo. Da quel momento la vita cambiata per sempre, quel periodo così buio e attorno le mani, le voci, le facce soltanto delle persone più care. Faticosamente risalire, ripartire. Per questo tornare indietro, anche soltanto come in un flashback, è la cosa più dolorosa di sempre.

Difendersi

Non sono mai stata vendicativa nè rancorosa e non perchè io sia una persona speciale, semplicemente perchè sono sentimenti che non mi appartengono. Non chiudo le porte, ascolto chi ha qualcosa da dirmi dopo un'incomprensione, un malinteso, una mancanza, un'assenza, anche io sbaglio, quante volte. Ritengo sempre che sia importante confrontarsi e andare incontro, capire, fare un passo in più. Se ad un certo punto io faccio un passo indietro è perchè determinate cose mi feriscono, forse più del dovuto?Non lo so, non importa. Provo a difendermi.

if not now when will I ?

Questa è la domanda che bisognerebbe farsi più spesso... Comincia con questa canzone spettacolare, intima, profonda, intensa il nuovo disco degli Incubus...Brandon Boyd ha una voce, a mio parere immensa, dotata di sfumature infinite, di colori caldi e mai banali...è difficile non farsi condurre in un mondo parallelo ascoltandolo... E' lì che mi trovo, in questo uggioso lunedì pomeriggio, fatto di notizie dolorose, difficili perfino da ascoltare, figuriamoci soffermarsi a pensare...quindi la domanda nel titolo torna ancora più forte e, credetemi, è l'unica vera domanda: se non ora, quando lo farò? Da giornate come queste capisci che bisogna vivere punto e basta, che non bisogna perdersi nulla e che non bisogna perdersi in niente. Per questo d'ora in poi cercherò di essere più consapevole, meno piccola, più riconoscente, meno ingrata.

ma io ho voglia di parlare, di stare ad ascoltare

forse un cuore troppo "provato" dalle emozioni alla fine può cedere, forse un cuore che è stato capace di "sostenere" tanto alla fine può spezzarsi, forse un cuore tanto sensibile infine può esplodere, forse un cuore tanto "concesso" infine può consumarsi e perdere il ritmo...quell'attimo che basta per compromettere tutto. Fra le prime note sulla mia chitarra ci fuorono quelle di Caro amico ti scrivo...mi si riempiva il cuore per il semplice fatto di riuscire a suonare una canzone così bella. Caruso causa ogni volta che l'ascolto, cantata da te ovviamente, come fosse la prima, una pelle d'oca spontanea. Poi questa canzone, ascoltata per la prima volta ad un concerto dei Tiromancino e scoprire con stupore che non era affatto dei Tiromancino ma tua, in effetti la poesia era sottile, le note delicate, le parole ricercate, antiche, di una sensibilità rara...per descrivere la felicità come è quasi impossibile fare... Ma tu si, tu avevi le chiavi