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I tempi di Valterino e del diario scritto a mano

Ogni tanto, anche se dormo assai male, stare soli con se stessi è necessario.
Così mi imbatto nel passato ma non mi faccio travolgere, piuttosto avvolgere...forse è questo il passaggio tra il tormento e l'accettazione.
Erano gli anni 2005/2006/2007...troppo tempo fa, servono delle memorie scritte per ricordarsi chi eravamo...per questo sostengo l'importanza di lasciare tracce che siano esse elettroniche, come ora, oppure "calligrafiche", come allora...
Chi eravamo appunto...una vita fa, un'altra vita...davanti a me tutti i giorni c'era Valterino...che ascoltava i Marta sui Tubi e gli Sigur Ros...mi ha masterizzato il cd, lui si stava preparando il terreno per una vita diversa, fatta di poco, di nessuna convenzione e tanta coerenza.
Valterino non andava a votare, diceva che non si sentiva rappresentato da nessuno...ed io gli dicevo che era ok se poi non rompeva il cazzo e non si lamentava...e allora lui sosteneva di potersi anche lamentare, perchè no!Forse ora, pur essendo rimasta dell'idea che a votare ci si va, capisco e rispetto anche il suo punto di vista...che attenzione, NON è il punto di vista di chi non va a votare ma il punto di vista di Valterino.
Valterino era ed è un genio...capace di tutto...pochi sanno che il logo del Rnr lo ha fatto lui, che lui mi ha fatto conoscere Grey, che è quello che mi ha disegnato il tatuaggio che ho sulla schiena.
Valterino prima con la macchina, poi con il motorino e infine solo con la bici...prima coi capelli corti, poi sempre più lunghi, i dread, ora con una treccia di dread...la macchina fotografica, la chitarra, le bestemmie.
Che tempi quelli di Valterino, ero inquieta, squilibrata, alla ricerca di me stessa...ci ho messo un po' ma poi mi son trovata...e quando rileggo il diario scritto a mano capisco quanta strada ho percorso e, insolitamente, sono fiera di me.

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Ho sempre nutrito un affetto particolare per questa canzone- bonsai di Carmen Consoli e forse perchè dice una cosa precisa e sentita: per arte si muore appunto. Dopo la mia prima lezione di pianoforte ed il contatto con una persona speciale come la mia insegnante posso dire di aver già imparato qualcosa e di sentirmi più "ricca". Carmen Consoli andata e ritorno poi, con i pensieri che viaggiano ed il cuore leggero sono tutto quello che mi serve.

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