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E penso di sentirmi...

Cadono le foglie, stanche di attendere un'estate mai arrivata.
Ci avevano creduto, le foglie, che arrivasse l'estate, l'hanno attesa, cercata, chiamata, si sono fatte forza pur se sferzate dal vento e schiaffeggiate dalla pioggia inusuale del periodo.
Ci hanno davvero creduto fino all'ultimo, rispettando le stagioni impazzite, i tempi non maturi, sono rimaste lì ed hanno mantenuto fino all'ultimo il loro colore migliore.
L'autunno è arrivato quasi come una liberazione, a spezzare le promesse di un'estate subdola, sprezzante, beffarda, che ha promesso di esserci e non si è mai presentata, che ha tradito.
Le foglie, stanche, si lasciano andare, hanno bisogno di credere nel vento nuovo, anche se è ancora debole, anche se non ci sono certezze, anche se la stanchezza dell'attesa delusa farebbe venire voglia di lasciarsi cadere e basta.
E invece no.
...confusa e felice.

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2002/2009

le stesse sensazioni di 7 anni fa

e sono NOVE

chiamatemi un dottore...

...a volte sentirsi soli è necessario...altre è decisamente soffocante... quando si oscilla tra le due sensazioni è nauseante... sento parecchia nausea...ho bisogno di respirare... "polmone,lei sa che cosa fare...mi fermo troppo spesso per respirare.. stomaco, dottore tolga tutto...da troppo digerisco ogni fastidio... Somministri pure anestetico vitale voglio diventare insensibile al dolore Chiedo rimanere sotto lunga osservazione addormenti pure ogni forma di passione Somministri pure l’anestetico vitale addormenti pure ogni forma di passione ogni forma di dolore … ogni forma di dolore … ogni forma di dolore …" (il Nucleo)