Cadono le foglie, stanche di attendere un'estate mai arrivata.
Ci avevano creduto, le foglie, che arrivasse l'estate, l'hanno attesa, cercata, chiamata, si sono fatte forza pur se sferzate dal vento e schiaffeggiate dalla pioggia inusuale del periodo.
Ci hanno davvero creduto fino all'ultimo, rispettando le stagioni impazzite, i tempi non maturi, sono rimaste lì ed hanno mantenuto fino all'ultimo il loro colore migliore.
L'autunno è arrivato quasi come una liberazione, a spezzare le promesse di un'estate subdola, sprezzante, beffarda, che ha promesso di esserci e non si è mai presentata, che ha tradito.
Le foglie, stanche, si lasciano andare, hanno bisogno di credere nel vento nuovo, anche se è ancora debole, anche se non ci sono certezze, anche se la stanchezza dell'attesa delusa farebbe venire voglia di lasciarsi cadere e basta.
E invece no.
...confusa e felice.
Ci avevano creduto, le foglie, che arrivasse l'estate, l'hanno attesa, cercata, chiamata, si sono fatte forza pur se sferzate dal vento e schiaffeggiate dalla pioggia inusuale del periodo.
Ci hanno davvero creduto fino all'ultimo, rispettando le stagioni impazzite, i tempi non maturi, sono rimaste lì ed hanno mantenuto fino all'ultimo il loro colore migliore.
L'autunno è arrivato quasi come una liberazione, a spezzare le promesse di un'estate subdola, sprezzante, beffarda, che ha promesso di esserci e non si è mai presentata, che ha tradito.
Le foglie, stanche, si lasciano andare, hanno bisogno di credere nel vento nuovo, anche se è ancora debole, anche se non ci sono certezze, anche se la stanchezza dell'attesa delusa farebbe venire voglia di lasciarsi cadere e basta.
E invece no.
...confusa e felice.
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