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succede anche se fingo che va sempre tutto bene ma non lo penso,in fondo...

Maturava dentro me...lo sentivo crescere di giorno in giorno...quanto tempo ancora potevo soffocare?Non ce la faccio più,cazzo,non sono più in grado...quando c'è un pensiero così come faccio a spegnerlo?Quando tutto ma proprio tutto mi porta li,da te anche quando non lo vorrei...sei nei discorsi,sulla pelle,nello stomaco,nell'aria,negli occhi...cosa sto facendo?Vorrei solo dormire ma sono stanca di sognare...perchè quello che provo è terribilmente reale...ho le mani distrutte...odio questo periodo dell'anno: c'è sempre qualcosa per cui star male...e quello che si prova non cambia di una virgola...non c'è più tempo,il laccio al collo stringe troppo...le gambe sono troppo pesanti...voglio correre,voglio un prato gigante e correrci sopra mentre urlo ed esce il male..."piuttosto torna fango,si ma torna..."...non sono più parole adatte...ed io che ho pensato che amare senza riserve potesse servire a sistemare le cose...sono piccola,piccola come una stella nel cielo...sono fragile,fragile come una zattera nell'oceano...sono io,io come solo a me riesce di essere...se il freddo è arrivato all'improvviso,se le giornate si sono accorciate senza che io me ne accorgessi,se il sole non può più bruciare come faceva poco tempo fa,se le spiagge sono diventate più grandi ed è così facile ritrovarsi soli...se questa sensazione di vuoto non se ne va,in qualche modo devo far si che cominci a farlo...

"perché sei tu che quando arrivi sorridi
e a me mi gira benissimo
e sempre tu che se decidi ti giri
e mi pugnali in un attimo
così succede che mi pare che va bene
e invece non va
e se migliora allora peggiorerà
oppure
sono sicuro che va male arrivo di là
e te lo dico tu mi dici "ma va"?

Questo è un po' il sapore
del tutto compreso
inclusa la consumazione
io l'ho già bevuta
eppure ho ancora troppa sete
soprattutto quando tu mi uccidi
ancora ancora
Quello di chi si trattiene
a me ricordi il mare
e non per le vacanze
che abbiamo fatto insieme
ma per il tuo ondeggiare
tra il gesto di chi afferra
e quello di chi si trattiene"

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