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"Varano's station...welcome in Varano's station"


...carrozza 4, posto 52 finestrino...la mia compagna di viaggio è del mio ramo...discutiamo del più e del meno...il treno si ferma in prossimità di una stazione dove non sono previste fermate...era inevitabile..."mi fai una foto, ti prego"(che io non sono in posizione ottimale)..."perchè?" mi domanda..."storia lunga..." rispondo...non ho voglia di spiegarle, il Varano non è personaggio da liquidare in una conversazione del genere sull'eurostar Taranto-Milano (non me lo perdonerebbe mai!!!)...
dentro di me sorrido e penso a Don Varano, divenuto Monsignor Varano a cui hanno dedicato il nome di un paese e quindi di una stazione in quel delle Marche...presumibilmente per le opere di bene da lui svolte nel periodo del suo mandato in queste terre...
e intanto...Miss Montenegro inizia i preparativi per la "festa del mezzogiorno" che si terrà nella sua tenuta d'Abruzzo una volta ultimata la piscina...

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"Mordimi serpe uccidimi come hai ucciso Cleopatra..." Se non avete mai visto "Sensualità a corte", se non conoscete Madre, Madrina, Titti, Rastafan Implacable, Cassandra ma soprattutto se non conoscete Jean Claude...rendete più felici le vostre giornate e scaricate da "you tube" le varie puntate... sarete uomini e donne migliori...ve lo garantisco... "O Madreeeeeeeeeeeee"

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Palermo è uno dei personaggi più controversi di questa stagione, uno di quelli che non perdonerai ma che, alla fine, non odierai neppure. Personalmente non lo detesto perché è riuscito a trovare le parole per farsi commiserare, con una metafora che esplode come una granata e ti lascia lì, rincoglionito e con quel fischio nell'orecchio che per un po' non ti fa sentire nulla, capisci soltanto che non sei morto. Piano piano inizi a toccarti il corpo per capire se sei ancora tutto intero, lo sei? Cosa conta dopo un trauma enorme? Chi siamo dopo che ci hanno strappato il cuore dal petto? Come andiamo avanti con l'anima dilaniata? In questi mesi di grande dolore, in cui tutto si è fermato ed abbiamo avuto del tempo per tornare a guardarci dentro, non siamo diventati migliori credo ma sicuramente più consapevoli di qualsiasi cosa siamo o non siamo diventati, delle occasioni che abbiamo sprecato, delle persone che abbiamo trascurato e di quelle a cui abbiamo dato eccessiva