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Così, imparammo a fare affidamento sulla sua assenza...(*)

Se proprio ieri sera non avessimo discusso per l'ennesima volta.
Da sempre mi sembra che le incomprensioni superino quei rari momenti di intesa e armonia.
Mi chiedo continuamente com'è possibile che siamo tanto distanti, perchè diversi non è un termine sufficientemente valido a spiegare la distanza; la diversità potrebbe unirci, essere la calamita che fa attrarre i poli opposti ma noi non ci incontriamo quasi mai.
Non c'entra neanche il bene che, per sempre, ci vorremo, ma oggi credo che la distanza sia incolmabile, posso convivere con questa certezza?
Posso smettere di lottare, a mio modo, per cambiare l'evidenza?
Non credo in nessuna forma di accanimento, non farò eccezione questa volta.
Imparerò a fare affidamento sulla tua assenza?

(*)Life - Keith Richards

Commenti

FrensisandPartners ha detto…
qui si tocca un nervo scoperto. come si fa, tenendo saldo il bene, a smettere di lottare? che senso può avere affidarsi ad una assenza? non fa, semplicemente, troppo male?
Mary ha detto…
Forse hai ragione tu...ma mi rendo anche conto di quanto faccia male contare sulla presenza e poi rimanere delusi.

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