Passa ai contenuti principali

Così, imparammo a fare affidamento sulla sua assenza...(*)

Se proprio ieri sera non avessimo discusso per l'ennesima volta.
Da sempre mi sembra che le incomprensioni superino quei rari momenti di intesa e armonia.
Mi chiedo continuamente com'è possibile che siamo tanto distanti, perchè diversi non è un termine sufficientemente valido a spiegare la distanza; la diversità potrebbe unirci, essere la calamita che fa attrarre i poli opposti ma noi non ci incontriamo quasi mai.
Non c'entra neanche il bene che, per sempre, ci vorremo, ma oggi credo che la distanza sia incolmabile, posso convivere con questa certezza?
Posso smettere di lottare, a mio modo, per cambiare l'evidenza?
Non credo in nessuna forma di accanimento, non farò eccezione questa volta.
Imparerò a fare affidamento sulla tua assenza?

(*)Life - Keith Richards

Commenti

FrensisandPartners ha detto…
qui si tocca un nervo scoperto. come si fa, tenendo saldo il bene, a smettere di lottare? che senso può avere affidarsi ad una assenza? non fa, semplicemente, troppo male?
Mary ha detto…
Forse hai ragione tu...ma mi rendo anche conto di quanto faccia male contare sulla presenza e poi rimanere delusi.

Post popolari in questo blog

2002/2009

le stesse sensazioni di 7 anni fa

e sono NOVE

chiamatemi un dottore...

...a volte sentirsi soli è necessario...altre è decisamente soffocante... quando si oscilla tra le due sensazioni è nauseante... sento parecchia nausea...ho bisogno di respirare... "polmone,lei sa che cosa fare...mi fermo troppo spesso per respirare.. stomaco, dottore tolga tutto...da troppo digerisco ogni fastidio... Somministri pure anestetico vitale voglio diventare insensibile al dolore Chiedo rimanere sotto lunga osservazione addormenti pure ogni forma di passione Somministri pure l’anestetico vitale addormenti pure ogni forma di passione ogni forma di dolore … ogni forma di dolore … ogni forma di dolore …" (il Nucleo)