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alzo stereo a palla...


...per non pensare, alzo così tanto da farmi male, dimenticando tutto quello che so...
sono al rock and roll e lavoro quando mettono su questo pezzo dei Negrita...come fai a non pensare a quel periodo di te?Non c'è troppo da fare e c'è moltissimo spazio per entrare nei ricordi e perdersi un po'...quel disco è un piccolo capolavoro dietro l'altro...è un concerto all'Alcatraz con la Ele, la Vale e Nico...in prima fila...siamo tutti diversi...molto diversi...quello è il disco di Transalcolico "io bevo anche se poi sto male ma mi serve a far uscire fuori la mia parte animale, devo farla respirare,bevo anche se non è vero qui lo dico e qui lo nego, solo per provocare, guarda che per giudicare devi un po' saperci fare"...quello è il disco di Provo a difendermi "e all'improvviso contro il sole io andrò...piano...piano...piano IO SCOMPARIRO'davvero"...se mi cerco come allora non mi trovo certo più, sono stata contaminata dal seguirsi degli eventi ed ora tutto, decisamente, ha una forma in cui nuoto meglio e mi muovo più sicura...quello è il disco di Cuore di Cemento "Mi serve troppo perdermi per starmene con me, che il tempo porti polvere che il vento piano spazzerà, ricordami di ridere un altro dei miei debiti ma quanto devi correre per stare a tempo dietro a me"...si dovrebbe effettivamente procedere ad un riascolto...anche un po' di me stessa..."ma è un po' ricucire uno strappo e non so se mi va"

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Jean Claude...

"Mordimi serpe uccidimi come hai ucciso Cleopatra..." Se non avete mai visto "Sensualità a corte", se non conoscete Madre, Madrina, Titti, Rastafan Implacable, Cassandra ma soprattutto se non conoscete Jean Claude...rendete più felici le vostre giornate e scaricate da "you tube" le varie puntate... sarete uomini e donne migliori...ve lo garantisco... "O Madreeeeeeeeeeeee"

Il dolore è un usuraio...

Palermo è uno dei personaggi più controversi di questa stagione, uno di quelli che non perdonerai ma che, alla fine, non odierai neppure. Personalmente non lo detesto perché è riuscito a trovare le parole per farsi commiserare, con una metafora che esplode come una granata e ti lascia lì, rincoglionito e con quel fischio nell'orecchio che per un po' non ti fa sentire nulla, capisci soltanto che non sei morto. Piano piano inizi a toccarti il corpo per capire se sei ancora tutto intero, lo sei? Cosa conta dopo un trauma enorme? Chi siamo dopo che ci hanno strappato il cuore dal petto? Come andiamo avanti con l'anima dilaniata? In questi mesi di grande dolore, in cui tutto si è fermato ed abbiamo avuto del tempo per tornare a guardarci dentro, non siamo diventati migliori credo ma sicuramente più consapevoli di qualsiasi cosa siamo o non siamo diventati, delle occasioni che abbiamo sprecato, delle persone che abbiamo trascurato e di quelle a cui abbiamo dato eccessiva