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rientro...

...credi di partire non avendo nulla da scoprire nè da trovare...credi di partire per lasciare alle spalle...non funziona così...dentro un viaggio trovi sempre qualcosa ed una partenza non equivale a cancellare nulla di ciò che c'è stato prima...il bilancio è comunque positivo, parla di giorni vissuti e voluti...parla di occhi, mani e cuori ascoltati e raccontati...parla di mare trasparente come quando ero bambina...parla di ciò che ho dentro, grande e forte...parla di profumi e sapori forti...parla del buio affrontato, della luce ritrovata, del piacere delle sette del mattino...parla di Giorgia e Lorenzo e delle loro mille dolcezze...parla di casa che sempre ti abbraccia...parla di dolore visto attraverso gli occhi di qualcuno che ami profondamente...parla di silenzi a cui hai saputo tener testa, della mancanza fortissima di lei, che non la dimentichi...parla delle mie paure e della strada fatta...rientro...con tanto dentro e fuori di me...grazie ad ognuno...

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Jean Claude...

"Mordimi serpe uccidimi come hai ucciso Cleopatra..." Se non avete mai visto "Sensualità a corte", se non conoscete Madre, Madrina, Titti, Rastafan Implacable, Cassandra ma soprattutto se non conoscete Jean Claude...rendete più felici le vostre giornate e scaricate da "you tube" le varie puntate... sarete uomini e donne migliori...ve lo garantisco... "O Madreeeeeeeeeeeee"

Il dolore è un usuraio...

Palermo è uno dei personaggi più controversi di questa stagione, uno di quelli che non perdonerai ma che, alla fine, non odierai neppure. Personalmente non lo detesto perché è riuscito a trovare le parole per farsi commiserare, con una metafora che esplode come una granata e ti lascia lì, rincoglionito e con quel fischio nell'orecchio che per un po' non ti fa sentire nulla, capisci soltanto che non sei morto. Piano piano inizi a toccarti il corpo per capire se sei ancora tutto intero, lo sei? Cosa conta dopo un trauma enorme? Chi siamo dopo che ci hanno strappato il cuore dal petto? Come andiamo avanti con l'anima dilaniata? In questi mesi di grande dolore, in cui tutto si è fermato ed abbiamo avuto del tempo per tornare a guardarci dentro, non siamo diventati migliori credo ma sicuramente più consapevoli di qualsiasi cosa siamo o non siamo diventati, delle occasioni che abbiamo sprecato, delle persone che abbiamo trascurato e di quelle a cui abbiamo dato eccessiva